Melissa Cabrini » chanel 2.55 http://melissacabrini.com Tue, 03 Nov 2015 12:22:32 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.9.1 Vestito di jeans e sandali bassihttp://melissacabrini.com/vestito-di-jeans/ http://melissacabrini.com/vestito-di-jeans/#comments Thu, 29 May 2014 06:30:54 +0000 http://melissacabrini.com/?p=7078 VESTITO DI JEANS E SANDALI BASSI Quella che era probabilmente una gonna e io ho fatto diventare vestito di jeans, un paio di sandali...

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VESTITO DI JEANS

VESTITO DI JEANS E SANDALI BASSI

Quella che era probabilmente una gonna e io ho fatto diventare vestito di jeans, un paio di sandali bassi di Zara e la mia adorata 2.55 mi hanno accompagnato in una di queste afose giornate pre-estive alla ricerca di un regalo strepitoso per il compleanno di una mia cara amica. Non potevo scegliere outfit migliore, perché mi sono trovata a mio agio per tutta la giornata. Quando so che devo stare in giro tutto per ore non contemplo minimamente la possibilità di indossare tacchi di alcun genere, perché so d’esperienza che me ne pentirei amaramente. Quando poi indosso gonne lunghe non ho neppure il minimo rimorso, tanto le gambe sono nascoste e non c’è bisogno di slanciarle. Come penso anche voi, amo l’effetto che fanno i tacchi, quando assottigliano e snelliscono le nostre gambe, ma ahia che sacrificio portarli. Io in generale se posso li evito. Non sono mai stata una heels addicted. In questo senso una ragazza che ammiro tantissimo è Bianca Brandolini d’Adda, famosa socialite italiana, che riesce a creare outfit strepitosi (anche da sera) indossando spessissimo ballerine e sandali ultra flats. E sta sempre meravigliosamente, slanciata com’è. Come altezza ci siamo, ma per raggiungere i suoi livelli dovrei decisamente perdere qualche chilo. Ma non demordo e per ora continuo ad ammirarla. La adoro. Oltre a mal tollerare i tacchi non mi piace nemmeno prendere il sole e diserto la palestra, quindi le mie gambe non avranno nessun aiuto da parte mia. Si dovranno arrangiare da sole e conviene loro essere perfette quando sarà ora di indossare gli shorts. Dai manca ancora un po’ di tempo e forse mi ritornerà la voglia di andare in palestra. Speriamo bene.

T-SHIRT BIANCA CHANEL 2.55 VESTITO STILE CHANEL TENDENZE MAKE UP 2014 ANELLI SU TUTTE LE DITA SMALTI ESTATE 2014 GONNA CON SPACCO CAPELLI LUNGHI E FOLTI

VESTITO DI JEANS TWIN SET

MAGLIA ZARA

SANDALI BASSI ZARA

BORSA CHANEL

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Camicia trasparente e sandalihttp://melissacabrini.com/camicia-trasparente/ http://melissacabrini.com/camicia-trasparente/#comments Mon, 31 Mar 2014 06:30:33 +0000 http://melissacabrini.com/?p=6666 CAMICIA TRASPARENTE E SANDALI Quando ho visto questa camicia trasparente da Zara non ho potuto fare a meno di prenderla. La cosa che amo...

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CAMICIA TRASPARENTE

CAMICIA TRASPARENTE E SANDALI

Quando ho visto questa camicia trasparente da Zara non ho potuto fare a meno di prenderla. La cosa che amo di più di questo capo è che risulta essere sexy grazie all’effetto vedo non vedo, ma allo stesso tempo di classe e super chic. L’ho abbinato a pantaloni in pelle e ai miei nuovi sandali di Marni, di cui sono letteralmente innamorata. Queste foto le abbiamo scattate a Milano, dopo che mi hanno applicato le extension (sì non ho avuto una crescita miracolosa dei capelli), esperienza di cui vi parlerò in maniera approfondita tra qualche giorno. Come noterete dalle foto quando sono uscita dal parrucchiere mi sentivo come una bambina a cui hanno appena regalato un nuovo gioco. Ero felicissima ed entusiasta del mio nuovo look e non potevo fare a meno di giocare coi miei ritrovati capelli lunghi. Abbiamo scattato anche alcune foto per un giornale (appena escono vi faccio sapere qualcosa di più) e poi abbiamo trovato un paio di ore libere per fare un giro nella meravigliosa Milano. Anche stasera sarò di nuovo in città per un magnifico evento, rimanete collegati al mio profilo Instagram per tutti i particolari. Nel frattempo stamattina mi dedico ad alcuni lavori che ho lasciato in sospeso per tanti giorni e alla palestra, visto che si prospettano grandi mangiate. Inoltre in questi giorni sento moltissimo la primavera, dormirei dalla mattina alla sera. Anche se vado a letto prestissimo la mattina non riesco a svegliarmi. D’altronde Aprile dolce dormire, vero? Ma purtroppo non c’è tempo per sonnecchiare e anche stamattina sveglia presto e caffè rigenerante. Ma per fortuna il bel tempo (e i biscotti al cioccolato) mi danno sempre la forza di tirarmi giù dal letto. Voi ne soffrite di sonnolenza primaverile? Spero che il look di oggi vi piaccia e vi auguro un inizio di settimana meraviglioso. Un bacio grandissimo a tutti quelli che mi seguono e che mi vogliono bene, smack!

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CAMICIA TRASPARENTE ZARA

PANTALONI PELLE ZARA

SANDALI MARNI

BORSA CHANEL

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Giornalista di Moda: Il Sogno Diventa Realtàhttp://melissacabrini.com/giornalista-di-moda/ http://melissacabrini.com/giornalista-di-moda/#comments Wed, 27 Nov 2013 06:30:22 +0000 http://melissacabrini.com/?p=4921 Giornalista di moda: il sogno diventa realtà “Un giorno sarò giornalista di moda“. Chi mi conosce da tanti anni sa che ho pronunciato questa...

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GIORNALISTA DI MODA

Giornalista di moda: il sogno diventa realtà

“Un giorno sarò giornalista di moda“. Chi mi conosce da tanti anni sa che ho pronunciato questa frase fin da bambina. Non ho mai voluto essere una ballerina, né un medico e nemmeno fare la cuoca. Il mio sogno è sempre stato scrivere di moda. Essere presente a tutte le sfilate, poter vedere in anteprima le nuove collezioni, scoprire i designers talentuosi ed emergenti. E poi scrivere di tutto questo, per poter comunicare con chi, come me, ama il mondo della moda in tutte le sue sfaccettature. In parte col blog ho realizzato molte di queste cose, è come avere una testata tutta mia, dove posso parlare liberamente di quello che voglio e mostrare a chi ha voglia di seguirmi (vi mando sempre un grande bacio) le mie proposte di outfit. Ma allo stesso tempo il desiderio di scrivere su giornali, sia cartacei che on-line, rimane. Perché dare il proprio contributo a qualcosa di già avviato ti consente di arrivare anche a chi non ti conosceva in precedenza, e sentirti parte di una famiglia un po’ più grande. E a considerarti, se non ancora una vera e propria giornalista di moda, almeno un’aspirante tale. Quindi qualche giorno fa mi sono seduta su una sedia con davanti il mio MacBook e ho iniziato a fare qualche ricerca su Google (per me è una tortura dover fare delle ricerche serie su Google, mentre amo dedicarmi alle stupidate, come vi ho già detto in questo post di qualche giorno fa) riguardo a giornali che cercassero collaboratori. Come sempre Google non mi ha tradito e ho trovato tantissime cose interessanti. Dopo aver selezionato le proposte che mi piacevano di più e sentito i diretti interessati mi sono candidata per tre giornali on-line. In questi giorni quindi sto passando il tempo a scrivere articoli, e non mi posso lamentare, perché ne sono veramente felice. Inoltre collaboro con una famosissima testata che voi tutte conoscete: Bigodino.it. Lo adoro perché è un vero e proprio giornale on-line libero e spontaneo, con articoli interessanti e che trattano gli argomenti più disparati, anche se la moda e il gossip la fanno da padrone. Il mio primo articolo lo trovate qui. Fatemi sapere che cosa ne pensate. E dopo un po’ di studio (sto cercando un master all’estero) e tanta pratica, forse un giorno diventerò anch’io una giornalista di moda influente. Finger Crossed!

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GIACCA PATRIZIA PEPE

GONNA PATRIZIA PEPE

SCARPE DOLCE&GABBANA

BORSA CHANEL

BRACCIALETTO BALENCIAGA

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Ballerine Chanel e 2.55http://melissacabrini.com/ballerine-chanel/ http://melissacabrini.com/ballerine-chanel/#comments Mon, 21 Oct 2013 06:30:32 +0000 http://melissacabrini.com/?p=4325 BALLERINE CHANEL E 2.55 Le mie ballerine Chanel preferite e la mitica 2.55 sono gli accessori ideali per una giornata di lavoro a Milano....

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BALLERINE CHANEL

BALLERINE CHANEL E 2.55

Le mie ballerine Chanel preferite e la mitica 2.55 sono gli accessori ideali per una giornata di lavoro a Milano. E per rendere super chic qualsiasi look. Oggi voglio parlarvi di un argomento a me caro. Non so voi, ma io nella mia vita ho sempre avuto un rapporto difficile coi miei capelli. Ebbene sì, abbiamo avuto alti e bassi durante questi nostri lunghi anni di frequentazione. Basti pensare che quando sono nata ero bionda platino (non si hanno prove certe a questo riguardo, solo la testimonianza di  mia madre, forse sotto shock dopo aver partorito, e qualche foto sfumata. Gli altri non sanno, non ricordano). Ad ogni modo fin dalle elementari ero quella diversa a causa della mia testa di capelli ricci. Le altre bambine avevano una bella chioma liscia ed ordinata, caschetti bon ton, delle treccine meravigliose, io invece ero l’unica ad avere in testa un groviglio stopposo non meglio definito. Questa situazione mi faceva soffrire, avrei voluto anche io avere dei capelli “normali”, che non mi facessero la testa enorme e che non trattenessero qualsiasi pelucco/briciola/pallina di carta o qualsivoglia particella di materiale avesse la disgrazia di incastrarvicisi. Ma non sapevo che il peggio doveva ancora arrivare. Infatti a quei tempi, nonostante la mia opinione di bambina, in fondo avevo dei ricci molto carini e definiti. Quando ho iniziato a frequentare le medie non so per quale motivo i miei capelli hanno subito una mutazione genetica: da ricci sono diventati elettrici. Esatto, ho avuto i capelli elettrici. Avete presente quando nei cartoni animati un personaggio riceve la scossa e i capelli gli si gonfiano in maniera esagerata? Io li ho avuti proprio così. Quei bei boccoli della mia infanzia erano spariti, sostituiti da quello scherzo che la natura aveva voluto giocarmi. Già gli anni dell’adolescenza sono molto difficili e le insicurezze sull’aspetto fisico sono tra le maggiori cause di infelicità nelle ragazzine. Vi lascio immaginare come io, cicciotta e coi capelli elettrici, abbia trascorso quel periodo. Ma per fortuna sono finite le medie e sono arrivate le superiori. Ricordo quegli anni come un bellissimo periodo, per me e per i miei capelli. Come per miracolo erano finalmente ritornati i miei boccoli, inoltre, grazie a una piccola dieta, avevo ritrovato la fiducia in me stessa. Avevo sviluppato una vera e propria ossessione per la cura dei capelli. Li lavavo solo con prodotti naturali, ad ogni lavaggio vi applicavo una maschera nutriente e i cristalli liquidi, non li asciugavo nemmeno col phon per non rovinarli. Si è trattato del periodo di maggiore armonia e di idillio che abbia mai trascorso insieme alla mia chioma. Poi è arrivata l’università, e con essa sono tornati i guai. Verso il primo anno li tenevo ancora ricci, ma dentro di me sentivo che qualcosa stava cambiando. Iniziavo a notare intorno a me ragazze con capelli lungh/lisc/lucid-ISSIMI (si trattava forse delle bambine delle elementari che erano cresciute?), e dentro di me si rifaceva vivo il germe della ribellione. Una sera, dopo essermi lavata i capelli, decisi di stirarli con phon. Orrore. Non ero veramente pratica nel lisciare i capelli, me lo ero fatto fare pochissime volte dal parrucchiere, da mia sorella o dalle amiche. Il risultato è stato veramente disastroso, per alcune ore ho rivissuto ancora il trauma dei capelli elettrici delle medie. Ma piano piano ho fatto pratica, e dopo un po’ avevo anche io quei capelli lisci che tanto agognavo. A quel punto mi sono entusiasmata, ora anche io potevo farmi pettinature, tagli e colori super fashion, non ero più schiava dei miei capelli ricci. Quella presa di coscienza ha definitivamente rovinato il rapporto tra me e Loro fino ad oggi. Penso che si tratti di un legame irrecuperabile. Da allora, in ordine, sono successe le seguenti cose: tinta bionda, tinta nera, capelli che tornano al colore naturale, trattamento lisciante permanente, caschetto+frangia+tinta bionda, capelli che crescono con shatush naturale cioè ricrescita, frangia, caschetto. E mi ritrovo ad ora, col caschetto (pentimento!), i capelli rovinati dal trattamento lisciante (ma ne cresceranno di nuovi, giusto?), una mezza frangia che non vuole andarsene (ma forse non cresceranno mai più a questo punto) e il mio appuntamento quotidiano con phon e piastra. Se il nostro rapporto coi capelli riflette la nostra stabilità, ecco io mi dichiaro ufficialmente un disastro. Ma non potevo nascere con quei capelli lunghi, folti e meravigliosi di quelle famose ragazze? Sarebbe stato tutto più semplice.

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BRACCIALETTI PERSUNMALL

BLAZER PINKO

CAMICIA MAURO GRIFONI

GONNA LUNGA TWIN SET

BALLERINE CHANEL

BORSA CHANEL 2.55

OCCHIALI DA SOLE DOLCE&GABBANA

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Tronchetti Dolce e Gabbana e abito in pellehttp://melissacabrini.com/tronchetti-dolce-e-gabbana/ http://melissacabrini.com/tronchetti-dolce-e-gabbana/#comments Fri, 18 Oct 2013 06:30:27 +0000 http://melissacabrini.com/?p=4312 TRONCHETTI DOLCE E GABBANA E ABITO IN PELLE Per me questi tronchetti Dolce e Gabbana sono il massimo della comodità. Li metto ogni volta...

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TRONCHETTI DOLCE E GABBANA

TRONCHETTI DOLCE E GABBANA E ABITO IN PELLE

Per me questi tronchetti Dolce e Gabbana sono il massimo della comodità. Li metto ogni volta che voglio indossare i tacchi senza soffrire. Oggi voglio approfittare dei mie tronchetti Dolce e Gabbana per parlarvi dei tacchi in generale. Le donne sono meravigliose. Ognuna di noi è un universo unico e nessuna è uguale ad un’altra. Ma non possiamo negare che ci sono aspetti che ci accomunano un po’ tutte. Uno di questi è l’amore per le scarpe, in particolare quelle col tacco. Odiate ed amate. Personalmente amo vederle nelle vetrine, sui giornali, accatastate in camera mia, quando faccio quei famosi due passi davanti allo specchio. Tutto il resto del tempo le odio. Sono bellissime, non c’è dubbio, slanciano e danno quel tocco sexy che non guasta. Le adoro perché mi sfinano le gambe, ed è sempre un trauma il momento in cui le tolgo e i miei polpacci diventano larghi il doppio in un istante. Quando le provo davanti a quel povero specchio di casa mia (quante ne ha viste) inizio subito ad assumere pose da copertina di Vogue o da pin-up anni ’50, e mi sento più bella che mai. E poi quanto sembrano comode in quel metro di passerella che in realtà è la distanza tra la porta e il muro dove è appeso lo specchio. Sono attimi in cui sei convinta che le potrai indossare tutto il giorno senza problemi, che correre da una parte all’altra di Milano e prendere circa sei volte la metro sarà una passeggiata. Sfreccerai per le strade della città con passo veloce e sensuale, e tutti rimarranno sbalorditi da quanto quella ragazza (“ma come è slanciata”?!) sappia camminare bene su quei tacchi (“deve essere per forza una modella o qualcosa del genere”). E poi decidi di uscirci davvero con quei tacchi. Nonostante il tuo ragazzo ti abbia dolcemente ricordato che ti trasformi in una iena quando ti viene il mal di piedi che al confronto Mike Tyson è quasi una personcina garbata, tu non desisti, e queste ultime scarpe col tacco che hai comprato sono davvero quelle decisive, quelle comode. Ma, ahimè, non è mai così. Quei tronchetti che sembravano quasi una Valleverde sono anche loro degli ignobili traditori. Anch’essi dopo aver percorso alcuni passi hanno iniziato a massacrare i tuoi poveri piedi, che neanche se presi a bastonate sarebbero ridotti in quello stato. Allora decidi di prenderti una pausa, ti siedi ad un bar, e, senza farti vedere da nessuno, ti sfili le scarpe. Che sollievo! Ti sembra di non aver mai provato una pace simile. Inizi riflessioni su quanto sia facile essere felici nella vita, basterebbe non indossare mai i tacchi. Ti godi quei pochi attimi di libertà e pensi di aver preso la scelta giusta, che poi sarà più facile rimettersi quegli strumenti di tortura, che ora non faranno più male. Poi le indossi di nuovo, e ti rendi conto di aver commesso un terribile errore. Il tuo piede in quei pochi minuti di non-costrizione è lievitato come un panettone, e quel dolore sotto la pianta è raddoppiata, come se stessi camminando sui carboni ardenti dopo aver preso un’ustione. E in quel momento ti coglie il panico assoluto. Come farai a tornare a casa? Chilometri di cammino ti aspettano, e tu non sei nemmeno in grado di compiere un passo. Il tuo ragazzo è lì, e tace. Tace perché sa che già sta rischiando la vita solo con la sua presenza. Ti chiede timidamente se può fare qualcosa per te. Ma cosa puoi fare idiota? Si propone di portarti in braccio fino alla macchina (si vede che in palestra gli fanno un corso di autostima sulla sua forza bruta) o di andarti a comprare un paio di ballerine. Tu rifletti sulla seconda opzione, ma quanto ci metterà per trovare e comprare un paio di ballerine? Forse decenni, secoli. E tu nel frattempo starai sola in quel bar, dove dovrai ordinare almeno la cena per giustificare tutto il tempo in cui gli occuperai il tavolo. Decidi allora di riunire tutte le tue forze e percorrere eroicamente la strada che ti manca per arrivare a quella benedetta macchina (che non ti serve praticamente a niente, visto che la devi sempre parcheggiare a chilometri di distanza). Ma non tutto il male viene per nuocere, e la vita ci offre sempre situazioni che ci fanno crescere ed imparare. Infatti io tutte le volte che esco coi tacchi mi porto sempre con me un paio di ballerine, il dramma è la sera, quando indosso una di quelle inutili clutch. Ma di questo parleremo un’altra volta.

TRONCHETTI DOLCE E GABBANA 1 TRONCHETTI DOLCE E GABBANA 2 TRONCHETTI DOLCE E GABBANA 3 TRONCHETTI DOLCE E GABBANA 4

ABITO IN PELLE  JIJIL

BLAZER CHOIES

BORSA CHANEL 2.55

TRONCHETTI  DOLCE E GABBANA

OCCHIALI DA SOLE CHANEL 

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